I dati emersi di recente dal Sesto Rapporto dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu), pubblicato a fine febbraio 2023, sottolineano la crescente gravità dei pericoli del cambiamento climatico, con conseguenze più rapide rispetto alla nostra capacità di adattamento.
Nel rapporto si sottolinea anche l’importanza delle politiche di adattamento, un elemento cruciale del contrasto al cambiamento climatico, e l’urgenza di inserirle nell’agenda politica in ogni decisione. Un tema di cui si tratta anche nel rapporto 2022 della “Commissione cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità sostenibili” del MIMS. I tecnici del ministero stimano in modo prudenziale che l’impatto economico diretto sulle infrastrutture causato da eventi climatici estremi (ondate di calore e freddo, siccità, incendi, esondazioni fluviali e costiere e tempeste di vento) sia di circa 2 miliardi all’anno al 2030 e circa 5 miliardi di euro all’anno al 2050 per le sole infrastrutture in Italia, corrispondente a un aumento di circa 12 volte il valore del danno attuale (che raddoppia se si tiene conto degli impatti sistemici dei danni alle infrastrutture). In assenza di adeguate strategie di adattamento, gli impatti degli eventi climatici estremi tenderanno quindi a cambiare non solo in termini di entità dei danni, ma anche nelle loro tipologie.
Per contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese, Cesi ha deciso di puntare sulla controllata Ismes. Grazie all’integrazione con Istedil – laboratorio di Cesi certificato per le prove sui materiali da costruzione – le attività di Ismes abbracciano l’intero ciclo di vita delle infrastrutture complesse e della gestione dei territori. Inoltre, Ismes fornisce un’azione progettuale che propone soluzioni ingegneristiche di intervento basate su analisi diagnostiche innovative. L’obiettivo è quello di rafforzare e rendere più efficace la manutenzione del territorio, proteggere l’ambiente e la morfologia dei corsi d’acqua, suggerire azioni di consolidamento e di sicurezza per grandi opere infrastrutturali come i viadotti e la rete ferroviaria.
L’analisi strutturale delle grandi opere è una pratica fondamentale per garantire la sicurezza e la resistenza degli elementi portanti di una struttura. Lo scopo principale è definire il dimensionamento geometrico e i materiali da costruzione più adatti per realizzare gli elementi portanti, in modo da garantire la resistenza ai carichi a cui la struttura sarà sottoposta durante l’intera vita utile: tale analisi riguarda sia le strutture esistenti che quelle di nuova costruzione.