CESI e GCC Lab firmano un protocollo d’intesa per il laboratorio di testing che favorirà la transizione energetica in Medio Oriente
Riad, 11 Ottobre 2017 – L’Amministratore Delegato del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI), Matteo Codazzi e Saleh A. Al-Amri, CEO del GCC Electrical Testing Laboratory, azienda partecipata dalle principali utilities, istituzioni e aziende elettromeccaniche della regione del Golfo, tra cui Saudi Aramco e la Saudi Electricity Company, oggi hanno firmato, alla presenza del Ministro dell’Energia Saudita, Khalid bin Abdulaziz Al Faleh, un protocollo d’intesa per la definizione di una joint venture trentennale che realizzerà e gestirà il maggiore laboratorio di testing per il settore elettrico in Arabia Saudita. Il centro avrà un ruolo strategico per tutto il Medio Oriente, in particolare per i Paesi del Gulf Cooperation Council: Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
“Il ventaglio delle attività previste nel nuovo laboratorio è estremamente ampio. Tutti i componenti elettromeccanici che costituiscono la spina dorsale delle reti elettriche, dai generatori, ai cavi di trasmissione ai nodi di distribuzione, potranno essere testati, qualificati e certificati, sia attraverso prove di laboratorio che per mezzo di ispezioni in loco su componenti già installati o in fase di produzione. Al momento è ancora in fase di definizione il valore dell’investimento necessario. In genere, per la creazione di laboratori di questa portata, il valore economico cade in un intervallo tra i 120 e i 170 milioni di euro” afferma Matteo Codazzi, Amministratore Delegato di CESI.
Il laboratorio, che vedrà la luce a Dammam, sarà di supporto alle politiche energetiche non solo dell’Arabia Saudita, ma tutti i Paesi del Gulf Cooperation Council che prevedono investimenti da più di 130 miliardi di dollari in 10 anni nel settore della generazione e della distribuzione elettrica, per fare fronte all’aumento della domanda interna.
“È un passo significativo in linea sia con la vision 2030 dell’Arabia Saudita che con gli obiettivi di transizione energetici dei paesi del GCC. La nuova piattaforma contribuirà in maniera rilevante alla crescita locale sia dell’industria manifatturiera che dei servizi, promuovendo un’economia basata sulla conoscenza, la sostenibilità energetica e la competitività, sostenendo la ricerca e migliorando l’efficienza energetica” ha affermato Saleh A. Al-Amri, CEO del GCCELT.
L’ipotesi di una continua discesa dei prezzi petroliferi, il rischio di una destabilizzazione del paese, a causa della crisi economica, e la necessità di una riduzione drastica delle emissioni di CO2 stanno spingendo l’Arabia Saudita verso una radicale riforma della sua economia; riforma che si è concretizzata nel programma “vision 2030”, approvato dal Consiglio dei Ministri ad Aprile del 2016. Il programma mira a ridurre la dipendenza dalle entrate petrolifere, a oggi pari quasi al 90% del pil, stimolando la crescita di altri settori economici. In ambito energetico, Riad intende dare un forte impulso allo sviluppo delle rinnovabili, per arrivare, entro il 2023, al 10% di elettricità prodotta da queste fonti.
“La creazione di un laboratorio di testing in Arabia Saudita è una scelta strategica che garantisce l’affidabilità e la qualità di tutti i componenti tecnologici che costituiranno le reti elettriche innovative che il paese si sta accingendo a realizzare, favorendo, nel contempo, anche la crescita delle industrie elettromeccaniche locali. CESI è stata chiamata a partecipare alla nascita di questo nuovo laboratorio proprio alla luce sia del nostro essere leader mondiali del testing nel settore elettrico che per l’esperienza accumulata nella regione del Golfo” commenta Codazzi.
Il nuovo laboratorio di testing è, difatti, in continuità con le operazioni di CESI nell’area. Dal 2012, il Gruppo è presente in Medio Oriente con un regional headquarter a Dubai, proponendosi alle utilities, ai governi e ai regolatori dell’area come consulente tecnico per le politiche di transizione energetica dei paesi della regione. In questo senso, sono molti i progetti infrastrutturali realizzati grazie all’azienda italiana, alcuni anche molto recenti.
È di qualche settimana fa, per esempio, la partenza della seconda fase del progetto per l’implementazione degli smart meter in Oman, in cui CESI è stata selezionata dall’utility locale per il coordinamento delle attività di progetto.
Mentre a luglio CESI è stata selezionata dal Governo del Bahrein per elaborare le specifiche strategiche e tecniche per integrare nella rete elettrica l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Sempre in Arabia Saudita, CESI collabora con le utility locali per la progettazione e l’implementazione di smart meter e reti intelligenti così come per i progetti di integrazione, nelle reti elettriche, dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e, infine, anche per i grandi progetti infrastrutturali. Tra questi ultimi, nel 2015 CESI ha portato a termine lo studio e la progettazione della grande dorsale elettrica tra Riad e La Mecca: una linea di 800 km realizzata attraversando per la prima volta i deserti, con la più moderna tecnologia di trasmissione in corrente continua (HVDC), che permette una drastica riduzione delle perdite di energia. Un investimento da più di un miliardo di euro, strategico per l’integrazione energetica del Regno.
Anche negli Emirati Arabi Uniti CESI ha firmato due accordi (il primo nel 2014 e il secondo nel 2015) con la Dubai Electricity and Water Authority (DEWA) per lavorare sempre sull’integrazione delle rinnovabili in rete.
Nel 2014, infine, per l’Arab Fund For Economic and Social Development (AFESD – con sede in Kuwait), istituito nel 1968 dal Consiglio economico e sociale della Lega Araba per essere il braccio finanziario della Lega, mutuando dall’esperienza delle grandi banche di sviluppo mondiali quali World Bank o la BEI, CESI ha realizzato lo Studio di fattibilità sull’interconnessione elettrica e gas, nonché il trading energetico tra i 20 paesi della Lega Araba, con l’obiettivo di definire la strategia e il master plan per lo sviluppo di un mercato dell’energia regionale, sia in termini di infrastrutture che di regole di mercato .