Milano – ISMES, azienda del gruppo CESI, conferma di aver realizzato, dal 2015 al 2016, attività di consulenza specialistica per Autostrade per l’Italia (ASPI) sul viadotto Polcevera di Genova, noto come “Ponte Morandi” .

ISMES precisa che l’oggetto dell’incarico per ASPI non comprendeva né alcuna verifica progettuale e strutturale del viadotto, o di sue singole parti, né attività di ispezione e sorveglianza. Pertanto ISMES, in base alle attività svolte, non poteva valutare lo stato del viadotto né tantomeno oggi può formulare alcuna ipotesi sulle cause del tragico crollo. Eventuali
dichiarazioni che dovessero contraddire quanto appena affermato non rappresentano la posizione ufficiale dell’azienda.

La consulenza affidata da ASPI a ISMES nel giugno 2015, infatti, prevedeva principalmente l’analisi della documentazione, fornita dalla stessa ASPI, in cui erano descritti le procedure per la sorveglianza e il sistema di monitoraggio statico del viadotto. Inoltre, nell’ambito dello stesso
incarico, tra ottobre e novembre 2015, ISMES ha rilevato grandezze dinamiche propedeutiche allo sviluppo, da parte di ASPI, di successivi analisi e approfondimenti.

Nei diversi rapporti originariamente consegnati al cliente, tra gennaio e maggio 2016 (e inoltrati nuovamente, su richiesta del cliente, nella notte tra il 14 e il 15 agosto), ISMES ha suggerito ad ASPI di aumentare la frequenza di alcune ispezioni e implementare un sistema di monitoraggio dinamico, ossia continuo, della struttura in presenza di fenomeni rapidamente variabili (es. vento, traffico, sisma, ecc.).

Al momento ISMES non è a conoscenza dell’effettivo utilizzo o implementazione, da parte del cliente, delle informazioni e dei suggerimenti da lei indicati nei rapporti oggetto dell’incarico.